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La procreazione

  • Immagine del redattore: MARCO PEDULLA
    MARCO PEDULLA
  • 19 feb 2019
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 21 apr 2019


Dipinto olio su tela
Affranto

La coppia uomo e donna è il simbolo eccellente di unione amorosa in quanto è portatrice dal punto di vista naturale dei gameti della vita, ovuli per lei, spermatozoi per lui, atti alla procreazione. La riproduzione naturale avviene in base al seguente modello che è inoppugnabile e frutto di un’unione che non omologa i metodi artificiali e stronca il pensiero di potenziali cambiamenti radicali venturi che vedrebbero l’evoluzione del genere umano in delle realtà ermafrodite. Il mistero della vita è difficile da dispiegare.  Di certo la vita va difesa, bisogna trovare uno scudo per preservarla dai colpi di lance struggenti della quotidianità.  L’arma vincente per avere sempre i ranghi serrati è attaccare sempre, mettere in pratica un piano di sopravvivenza che non contempli la resa. La famiglia è come la vita, bisogna preservarla dallo sfascio, bisogna creare uno schema di conservazione per difenderla e affinché duri nel tempo. La strategia di sopravvivenza promossa dalla società odierna devia lo scopo della vita, creando individui sempre più completi e autosufficienti. L’uomo sta diventando sempre più individualista come quell’anemone di mare che non è solo paragonabile al primo stadio di un uovo di pesce, ma viene ricordato dalla fase di gastrula presente nel corso del suo sviluppo. Se considerassimo che fuori da ogni disegno biologico l’uomo percorra in un futuro lontano una strada capace di condurlo verso una mutazione genetica in grado di affermarlo come entità androgina e con ciò maturi la capacità di essere autopoietico ovvero di prodursi e riprodursi da sé, arriveremmo a dire che l’Amore non avrebbe più senso come valore morale utile alla riproduzione.

Ma avrebbe importanza lo stesso? Boh!

Ad ogni modo, allontanandomi da questo scenario utopistico, la crisi della famiglia contemporanea crea un bisogno trascendentale di pianificazione di nuovi archetipi necessari per rimodellare una deflagrazione di generazioni di sangue del proprio sangue.

C’è una violenza che viene perpetrata all’interno delle famiglie, di entità sproporzionate. Una veemenza causa di un virus mentale che funziona come un ticchettio di un orologio da polso, dove pensieri sbagliati sopra le lancette ripercorrono lo stesso cerchio di numeri, ripetendo gli stessi errori. In Italia esistono due fabbriche, una degli errori e una degli orrori. Lo sfaldamento dei valori civili e morali nella società odierna produce una forma di insoddisfazione che prolifica comportamenti nocivi, comportamenti che creano sciagure famigliari anche in quelle case piene di affetto dove la asocialità non è contemplata. Forse il vero ostacolo al cambiamento, all’illuminazione, alla beatitudine dell’essere umano è un Polifemo seduto su uno scoglio impercettibile e sorretto dalle sofferenze umane. Un ciclope malvagio che rende schiavo il suo gregge, schiavo a una ossequente soggezione alla sua volontà multiforme, pseudoumana, aliena, dominante. La tirannia di un mostro o di diversi mostri dall’aspetto umano è difficile da scardinare perché frutto di un potere che non si percepisce, un potere che si trasmette di generazione in generazione all’interno di una casta tra patriarchi e eredi come fosse una successione legittima. La conseguenza di ciò è l’indebita spoliazione della dignità umana atta a formarci e distinguerci come esseri dotati di proprio ingegno e ragione. L’italiano medio sempre più assuefatto a rinunciare ai propri sogni viene strumentalizzato in un contesto di benessere propagandato dai media che non esiste, e quando esiste non gratifica. Viviamo all’interno di una bolla dove uno sciacallaggio mascherato si consuma, in una società-sistema fallace, dove le persone stanche di lottare e sempre più inclini a vite opache si accontentano di vivere di stenti, affidando la loro sorte nelle mani di uomini sbagliati. L’unica speranza è tenerci pronti nel contare i giorni nel nostro almanacco personale, i giorni in cui saremo pronti a ribellarci, guidati da un messia, nelle vesti di un gigante, una guida sull’esempio di Polibote, che per la mitologia classica seppur sconfitto non ebbe paura di muovere guerra agli dèi. È l’ora della resa dei conti…Padroni.

 
 
 

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